ZAINO

Non esiste una soluzione univoca. Per grandi linee si può dire che ne occorrono almeno due (qualcuno ne possiede 5... ma non sono io).
Al momento sono in attesa di provare uno zaino di produzione francese già adottato da alcuni amici. E' uno zaino appositamente studiato per il torrentismo e la stessa provenienza francese lascia ben sperare. Attendo di provarlo per comunicare le eventuali modifiche apportate.
Intanto prendete visione delle modifiche che ho apportato al mio Alp Design.


Per le discese acquatiche l'ideale è il modello in PVC (derivazione speleo), ma con fessure sul fondo che ne consentano un rapido svuotamento. Alcune modifiche:

1. su questi modelli gli spallacci sono sempre poco imbottiti con la scomodità che ne consegue (la derivazione speleo è evidente, ma con un dettaglio tutt'altro che trascurabile : in forra lo zaino lo si tiene quasi sempre in spalla !).
Io ho "addolcito" il problema avvolgendo gli stessi nella parte alta con un pezzo di manicotto tubolare isolante usato negli impianti di riscaldamento e fissandolo (strozzandolo) in più punti con alcuni giri di nastro isolante. Resistono da 3 anni! (n.b.: alcuni di questi manicotti sono di materiale molto soffice e si distruggono quasi subito).
2. nella parte bassa degli stessi spallacci ho aggiunto una cinghietta di chiusura ventrale, come quelle presenti sugli zaini da trekking. Nelle lunghe marce di avvicinamento e rientro facilita molto il trasporto del "carico".

3. sul fondo dello zaino, sul retro e in corrispondenza della cucitura, ho aggiunto un anello di fettuccia che mi consente di fissare la piccozza (fortunatamente esistono Gole che presentano anche dei meravigliosi nevai).



4. in corrispondenza dell'anello di acciaio presente sulla parte alta ho fissato una longe di circa 80 cm intestata con un moschettone in lega da ferrata (molto largo) e senza ghiera. Torna utile in salti disarrampicabili per passare il sacco al compagno sottostante o per far penzolare lo zaino sotto di noi (e lontano quanto basta per non impicciare) nei salti sotto cascata.




5. sempre allo stesso anello dello zaino ho legato un cordino da 6mm al quale ho fissato 2 moschettoni in lega molto leggeri. Normalmente questo è all'interno del sacco e con i moschettoni assicuro il materiale che potrebbe perdersi nelle manovre apri∓chiudi del sacco (sacca d'armo, chiodi da fessura, maglie rapide, ...).


6. per attutire i tanti colpi che arrivano dalle asperità del terreno e per proteggere il fondo del bidone (dall'esterno) ho aggiunto in fondo al sacco un altro pezzo di espanso a cellule chiuse, sagomando un'apertura in corrispondenza delle fessure di fuoriuscita dell'acqua.



Per discese asciutte e, soprattutto, se la gola richiede un avvicinamento molto lungo è preferibile orientarsi sui modelli da trekking (almeno da 60 litri), molto più comodi e funzionali. In tal caso è opportuno rinforzare esternamente almeno il fondo con un pezzo di PVC.